Internet, i social e l’e-commerce influenzano in modo significativo l’approvigionamento di beni e servizi. Il continuo espandersi della tecnologia ha di sicuro rivoluzionato il modo di fare acquisti.Tutto questo si traduce in una crisi che investe il mondo del commercio al dettaglio e che sembra non possa essere arrestata.

La Confesercenti riferisce di una diminuzione delle vendite al dettaglio in Italia per circa 7,7 miliardi di euro. La diffusione esponenziale dell’e-commerce nelle abitudini di acquisto del consumatore raggiunge, in Italia, punte del 17% in più ogni anno. Ed è solo l’inizio! Siamo ancora moltolontani dalle percentuali di utilizzo dell’e-commerce in altri paesi.

Quale potrebbe essere la soluzione quindi per il commercio retail?

Una soluzione esiste ed è l’ibridazione. In parole povere chi riuscirà ad integrare nel modo migliore soluzioni on line ed off line, velocità e qualità, otterrà il vantaggio competitivo. La risposta sarà l’integrazione al nuovo che avanza.

Il colosso dell’ e-commerce Amazon infatti ha gia installato in molte città italiane gli Amazon Locker che non sonoaltro che dei punti ritiro self service in alcuni supermercati, store e punti strategici. Questo a voler dire che l’e-commerce
non significa solo fare acquisti da uno smartphone o sul pc in una “fredda stanza”.

Significa anche interagire con luoghi fisici, che offrono esperienze multimediali ed al passo con i tempi. Gli operatori del retail dovrebbero quindi abituarsi all’idea chei nuovi consumatori gestiscono i propri acquisti in chiave multicanale, ovvero cerca informazioni sui siti, se non compra online va in negozio e infine torna sul web per il post-vendita.

C’è anche un altro modello di business che si sta sviluppando nel passaggio dall’online all’offline. E’ quello dei guideshop, negozi, per ora presenti solo oltreoceano, che non dispongono di magazzino fisico, ma che permettono ai clienti di valutare e indossare campioni per trovare il modello e la misura perfetti.

Questi store eliminano il più grande punto debole dell’e-commerce:
i consumatori sono in grado di valutare il prodotto prima di acquistarlo.
Inoltre, facendo a meno del magazzino, l’azienda può gestire negozi più piccoli e più redditizi, risparmiando sui costi di affitto.

In conclusione il mondo del commercio al dettaglio dovrebbe incominciare a vedere l’avvicinamento al mondo delle vendite on -line non come un “un destino nefasto” al quale non si può scappare, ma piuttosto come un opportunità da sfruttare.